In moto senza casco, a Napoli flop dei sequestri

Certo, i pattuglioni per vigilare sulle moto si fanno sempre: 41 sequestri solo nell'ultimo weekend. Quindi sembra che a Napoli si riesca a tenere sotto controllo quelle "moto impazzite" che contribuiscono a far impazzire il traffico cittadino e fanno morire ancora troppi centauri senza casco (è soprattutto per questo che scatta il fermo amministrativo, per 60 giorni). Ma sempre nello stesso weekend nello sterminato hinterland napoletano sono morti due ragazzini: in scooter, senza casco. E "Il Mattino" ha fatto un po' di conti e ha scoperto che l'anno scorso si è chiuso con poco più di 3mila fermi, contro gli 8mila del 2005.

Controlli allentati o cittadini finalmente più virtuosi? Il quotidiano napoletano non ha dubbi: flop dei controlli. E ne lascia capire il motivo: il fermo, quando poi sfocia nell'affidamento del mezzo a depositerie private, diventa problematico, perché a Napoli non si è ancora arrivati a regime con l'individuazione delle ditte abilitate a fare da custode-acquirente (come prevedono le norme del decennio scorso che dovevano snellire tutto), per la quale in passato ci furono anche inchieste giudiziarie dolorose per la Prefettura.

Dedicato a chi invoca inasprimenti delle sanzioni (dando benzina alla demagogia dei politici) e non si pone il problema della loro applicabilità.

  • ilprincipebrutto |

    >> Insomma, vale sempre il buon vecchio principio “aiutati ché Dio ti aiuta”.
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    Caro Maurizio,
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    mi permetta di modificare la sua esortazione in maniera che mi sembra piu’ adatta al contesto: aiutati, SE VUOI, che Dio ti aiuta.
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    Mi pare che i vantaggi ad andare in moto vestiti da motociclista mi pare siano ormai ben documentati. Se pero’ un adulto consapevole decide che praticita’ e comodita’ valgono di piu’ della propria incolumita’, mi pare sia giusto lasciarlo fare. Il danno eventuale sara’ soltanto il suo.
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    Rispondo subito all’obiezione che viene fatta in questo caso: perche’in caso di incidente la collettivita’ dovrebbe farsi carico delle spese mediche di chi non si e’ messo il casco?
    La mia risposta e’ semplice: si e’ mai data la multa ad una persona fortemente sovrappeso? No. Eppure, e’ una persona a forte rischio di problemi cardiovascolari, il tipo di problemi che alla collettivita’ costano ben di piu’ di qualche testata data senza casco.
    Allora, perche’ un comportamento a rischio andrebbe sanzionato, e minacciato con l’aggiunta di ulteriori obblighi come il giubbino airbag; mentre un altro comportamento a rischio, ben piu’ oneroso per la collettivita’, viene lasciato passare indenne?
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    Mi pare sia ora di riconsiderare certi comoprtamenti zelanti nei confronti dei rischi individuali; oppure, e’ il caso di accettare che TUTTI i comportamenti a rischio vanno sanzionati, o meglio prezzati in base al potenziale costo alla collettivita’ (eventualita’ che a me pare molto pericolosa).
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    sicuri si diventa, Ride Safe

  • andrea |

    Caro Maurizio Caprino, come mai pubblica acriticamente interventi, peraltro alquanto prolissi e farraginosi, di persone maleducate che insultano dietro l’anonimato, quale questo fantomatico “Mario” qui sopra?
    Se costui è veramente un tecnico del settore come si professa, ed esercita impunemente la sua professione, abbiamo trovato l’ennesimo esempio di come l’Italia fatichi ancora ad essere un paese civile, almeno per ciò che riguarda la circolazione stradale e il senso civico.
    Le argomentazioni tendenziose che il suddetto Mario ci scrive possono essere tranquillamente confutate col semplice raffronto con la realtà di tutti i giorni, oltre che con le innumerevoli analisi tecniche e le statistiche che dimostrano il contrario di quanto il supponente “tecnico” asserisce. Lei lo saprà meglio di me, visto il mestiere che fa.
    Io stesso ho sperimentato sulla mia pelle l’utilità di questo prezioso strumento, che alcuni anni or sono mi ha permesso di essere ancora qui vivo, vegeto e lucido.
    Senza contare che comunque indossare il casco è un obbligo di legge e va perciò rispettato.
    Il mio breve precedente commento suggeriva confisca e demolizione della moto guidata senza casco perchè, conoscendo i motociclisti, sarebbe l’unico vero deterrente efficace per porre fine alla questione dell’utilizzo obbligatorio del casco. Peraltro si eliminerebbero i problemi logistici ed economici legati al fermo ed alla custodia del mezzo. In quanto alla quantità di moto rottamate, sono convinto che, dato il deterrente, sarebbero una quantità trascurabile, probabilmente tendente a zero, ed un’inezia rispetto ai costi sociali dovuti alle conseguenze della guida senza casco.
    Da una persona di buon senso come lei, Maurizio Caprino (la seguo con piacere da diversi anni), mi aspetterei quantomeno un paio di righe di risposta su queste mie osservazioni.
    Cordialmente,
    Andrea Ioli
    [risponde Maurizio Caprino] Intanto grazie per l’attenzione. Io credo che possa accadere anche quello che veniva detto da Mario, compreso il fatto che a volte i caschi male allacciati o di misura sbagliata sono inutili o addirittura dannosi. Però oggettivamente i rischi sono tanti e bisogna proteggersi da tutti, quindi sì senza riserve al casco adeguato e ben allacciato, all’airbag e all’abbigliamento protettivo in generale. Insomma, vale sempre il buon vecchio principio “aiutati ché Dio ti aiuta”. Purtroppo il lavoro mi lascia poco spazio per curare il blog, per cui spesso non scrivo repliche anche quando forse sarebbero necessarie.

  • mario |

    Tutti i giorni passo davanti a dove una ragazza, con il casco regolarmente allacciato, è morta finendo con l’addome contro un palo segnaletico (DOPO rimosso) a seguito di una caduta con il ciclomotore, forse perchè tamponata.
    Visti gli interventi dei cretini (vedi sopra) da tecnico del settore trovo che sarebbe il caso di spiegare che:
    Nei primi 5 anni di applicazione della obbligatorietà del casco la curva di mortalità del settore motociclistico rimase “inspiegabilmente” assolutamente piatta malgrado il corretto immediato rispetto dell’obbligo almeno in tutto il centro nord.
    Da allora la mortalità specifica (cioè in rapporto al kilometraggio percorso ed al circolante) non è comunque diminuita quanto per il resto del circolante, anche nelle zone dove l’obbligo viene diffusamente rispettato; anzi alcune di queste zone, come Roma, hanno indici di mortalità persino superiori a zone dove del casco se ne impippano (le statistiche ufficiali appunto perchè non confortanti non vengono messe in rilievo ma per chi le cerca ci sono).
    Tutto questo anche perchè in praticamente tutti i casi in cui l’urto provocherebbe senza casco la frattura del cranio si verifica comunque la frattura delle cervicali che è causa di morte immediata e nessun casco è in grado di proteggere efficacemente da questo; anzi alcuni vecchi modelli (e quelli moderni quando male allacciati) rischiano addirittura di favorirla. Detta frattura è spesso causata dall’imperniamento della testa sul terreno sconnesso, è quindi rarissima negli incidenti in pista, dove i caschi sono nati e sono stati studiati e dove i piloti indossano tute che favoriscono lo “scivolamento” sull’asfalto tenuto ben liscio, ed è invece ovviamente diffusissima sulle nostre stradacce.
    Ma soprattutto in un contesto stradale disordinatamente ricco di buche e avvallamenti e pali e paletti e ostacoli sottili non deformabili vari non c’è casco o addirittura giubbino con l’air bag che riesca ad impedire danni gravissimi alla milza o ai polmoni, a loro volta causa di decesso quasi immediato.
    Il casco, ed il resto, sono nati per le competizioni su pista certificata e per le highway alla californiana, lì, e non qui, riescono a garantire veramente qualcosa in termini di sicurezza.
    Il casco quindi è la foglia di fico che usa la politica per sviare l’attenzione dall’incapacità di avere strade sicure davvero; in questa situazione la sopravvivenza dipende dal caso, non dal casco, quindi nessuno pensi che il solo averlo correttamente allacciato aiuti più di tanto.
    Colpo finale, pensate poi forse che qualcuno controlli regolarmente che ciò che viene venduto come “casco omologato” sia realmente conforme al prototipo a suo tempo collaudato ed omologato?

  • andrea |

    E infatti le moto andrebbero confiscate e demolite, senza eccezioni, altro che fermo e custodia! Sarebbe l’unico vero deterrente contro la guida senza casco e si abbatterebbero costi e problemi di gestione correlati.
    Saluti.

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