Taxi, inchiesta Euro Test: disastro in tutta Europa. In Italia, almeno, costano poco

Ho sempre pensato male dai tassisti, per tutte le volte che li ho visti guidare in modo sconsiderato o, più semplicemente, per la palese ignoranza su come si tiene in mano un volante o si regola un sedile. Queste sensazioni non mi hanno mai abbandonato, neppure al pensiero che in fondo quasi sempre si tratta di persone che hanno scelto questo lavoro solo perché non ne trovavano altri o perché la loro precedente attività (ricordo un fotografo milanese incontrato nell'89) era andata a rotoli. L'unica cosa che mi ha consolato è stata la consapevolezza che forse tutto il mondo è paese: delle mie poche esperienze in taxi all'estero (dove i mezzi pubblici funzionano meglio che in Italia), ricordo una corsa "mozzafiato" dall'aeroporto di Bruxelles alla città, che mi fece capire come da quelle parti i controlli automatici non fossero poi tanti. Ma ero rimasto col dubbio di essere stato sfortunato. Oggi invece è arrivata la conferma: Euro Test, organizzazione nata per testare alcuni aspetti della sicurezza stradale cui partecipa anche l'Aci, ha messo alla prova i tassisti di tutta Europa, con risultati da brivido (Scarica Euro Test). In Italia, come si poteva attendere chiunque utilizzi il servizio con una certa frequenza, Milano ha fatto meglio di Roma.

Una bocciatura per troppi. E senza appello: i tassisti a volte si difendono dicendo di commettere infrazioni perché i clienti hanno fretta, ma proprio per questo gli ispettori di Euro Test si sono mostrati molto calmi, senza alcuna necessità di raggiungere la destinazione entro un certo orario. A parte il fatto che forse, se anche avessero avuto particolari esigenze, sarebbe stato difficile comunicarle al guidatore: un altro aspetto sconcertante è la scarsa dimestichezza dei tassisti (non solo italiani) con l'inglese.

In questo sfacelo, consola una cosa.


I prezzi dei taxi italiani sono risultati piuttosto bassi rispetto a quelli praticati negli altri Paesi, soprattutto del Nord e nella confinante Svizzera. Alla faccia delle liberalizzazioni che nemmeno Bersani è mai riuscito a imporre al settore (che ha un peso elettorale notevole, soprattutto a Roma). E non pare essere una questione di rapporto qualità-prezzo, visto che – almeno nella prova effettuata da Euro Test – a Lisbona (dove si paga pochissimo) è andata meglio che a Zurigo. Resta però il dubbio che il confronto sia stato influenzato anche dal diverso tenore di vita, che nel Nord Europa è mediamente più alto e quindi contribuisce a tenere alto il livello dei prezzi in generale.

"Consola" pure il fatto che un po' dappertutto (quindi non solo in Italia) siano stati trovati taxi sporchi o in cattive condizioni.

  • claudio bagno |

    noi a napoli siamo meno cari dei tuc tuc thailandesi con il doppio delle spese e un numero taxi per abitante da record. anche considerando la condizione economica della citta, siamo alla fame, non capisco perche i giornalisti che amano parlare di napoli a proposito e a sproposito in ogni occasione, nella vicenda liberalizzazioni non vengono presi nemmeno in considerazione. qui le auto sono in cattivo stato perche dobbiamo risparmiare i soldi per altre necessita. provi a riflettere su questa condizione, secondo lei i taxisti di tutto il mondo non vorrebbero tutti una auto efficiente e di lusso? siamo noi i primi a viverla tutta la giornata, ma il problema è che ci sono priorita che non lo permettono.se guadagnassi abbastanza, la prima cosa che mi verrebbe in mente di comprarmi sarebbe il mio strumento di lavoro no?

  • ex Firenze 38 |

    Caro sig Caprino
    le scrivo in merito a quanto da lei citato,spesso e’ il cliente stesso a indicare al tassista di andare veloce! Di eseguire manovre azzardate..! O fermate impossibili..! In 10 anni di lavoro ne ho viste molte.. Mi creda! Ho vissuto a new york nel 98! E col cavolo che trovi il taxi subito!!,quando piove poi non ne parliamo…! Taxi luridi e conducenti assurdi..!,ho girato tutta l Europa ! In s.pietroburgo i tassisti fanno paura…mezzi e autisti da 3 mondo!-Lituania taxi e tassisti da 4 mondo che non parlano inglese -, mi creda! Milano ed il servizio del nord in genere e quello con il parco auto e con gli autisti Piu qualificati- vada ad Amsterdam -o Berlino -noi abbiamo il parco auto piu nuovo con auto ibride eco compatibili-di media ogni 3 anni cambiamo il veicolo-la invito ad andare un sabato mattina in via Messina uff auto pubbliche per verificare di persona le visite che vengono fatte sui mezzi ,e le dico che sono severe…!
    La invito infine a trascorrere una settimana a bordo di un collega..! Magari con il turno 7 barrato..!
    Saluti
    [risponde Maurizio Caprino] Sul fatto che ci sia molto da fare anche all’estero siamo tutti d’accordo: lo ha rilevato anche Euro Test e l’ho ripreso anche nel titolo di questo post. Sulle richieste dei clienti, non dubito che ci siano e che siano un problema, però voi potete anche rifiutare: in fondo, almeno nelle grandi città, il rapporto col cliente è spersonalizzato e uno deve salire sul taxi che trova.

  • paolo già moro 14 |

    Il 5 Settembre 2011 l’euro parlamentare Nikolaos Salavrakos (EFD) presenta una interrogazione al Parlamento Europeo chiedendo se effettivamente è stato imposta alla Grecia la deregolamentazione del settore taxi. Risponde il commissario europeo per gli Affari economici e monetari Olli Rehn dicendo (link all’originale in lingua inglese):
    “La Commissione conferma che non esiste alcuna disposizione europea che disciplina specificamente la liberalizzazione del rilascio delle licenze taxi. La Commissione conferma che non vi è alcun riferimento esplicito nel Memorandum of Understanding “MoU” (memorandum d’intesa, ndt) concordato tra la Grecia e la Commissione (a nome degli Stati membri dell’area dell’euro) sulla liberalizzazione dei taxi. L’ultima versione del MoU è disponibile in allegato al seguente documento: ocp82_en.pdf
    Detto questo, il protocollo d’intesa ha bisogno di un ampio programma di riforme strutturali, come la liberalizzazione dei mercati (compresi trasporto merci e passeggeri) e di professioni chiuse, con l’obiettivo di incrementare la concorrenza e l’efficienza. Pertanto, le regole di liberalizzazione e modernizzazione in materia di licenze taxi o su come accedere a questa professione è chiaramente in linea con lo spirito del protocollo d’intesa. La Commissione desidera ricordare all’onorevole parlamentare che, mentre il protocollo d’intesa contiene diversi requisiti strutturali con l’obiettivo di modernizzare l’economia greca, non dovrebbe essere inteso come un elenco esaustivo o chiuso delle riforme da intraprendere. La Commissione incoraggia la Grecia a modernizzare e liberalizzare i mercati che sono bloccati da regole arcaiche e le procedure di autorizzazione, al di là del protocollo d’intesa requisiti e gli obblighi giuridici dell’UE. La Commissione non è a conoscenza di studi specifici sui taxi.”
    Quindi la domanda che butto al vento di internet è questa: “Se la Commissione Europea non ha mai invitato la Grecia a deregolamentare i taxi (anche se però non é contraria e questo contrasta con la famosa direttiva Bolkestein) e se non è mai stato fatto una studio in merito, é vero che la troika composta da rappresentanti del Fondo monetario internazionale (FMI), Banca centrale europea (BCE) e dell’Unione Europea (UE) continua imperterrita a chiedere al presidente George_Papandreou la completa liberalizzazione dei taxi? E in caso di risposta positiva, perché? Chi mi aiuta a capirci qualcosa?

  • paolo già moro 14 |

    Si è tenuta questa mattina la settima manifestazione di protesta del gruppo Taxi Drivers for Change. I tassisti aderenti, secondo gli organizzatori circa 2000, si sono suddivisi in due cortei che dopo aver attraversato a bordo dei loro taxi le strade della città, creando qualche rallentamento al normale traffico cittadino, si sono congiunti in Fitzwilliam Square davanti alla sede della Commission for Taxi Regulation. Qui riuniti, hanno dato voce al loro dissenso in merito alla non regolamentazione nel rilascio di nuove licenze. È stato dato grande risalto ai numeri portando come termine di paragone una città come New York che possiede circa 12000 taxi per servire una popolazione di 19 milioni di persone mentre a Dublino i taxi sono circa 20000 per una popolazione che si aggira intorno al milione. Ciò che sostengono è che giunti a questo punto sia ormai diventato quasi impossibile sopravvivere in questo settore e che sarà sempre peggio se non si procederà ad una regolamentazione. Uno dei portavoce del gruppo ha annunciato, concludendo, nuove mobilitazioni anche su scala nazionale nei prossimi mesi. fonte: irlandiani.com 10/10/2011

  • Stefano Magatti |

    Egr. Signor Caprino il link che ha postato sulle assicurazioni porta ad una pagina inutile. Comunque lei afferma che noi abbiamo un incidenza quadrupla rispetto ad un privato? Strano, io spesso chiedo ai miei colleghi in che classe sono, per poter fare dei raffronti sul costo assicurazioni e spesso sento parlare di classi bassissime, se non come per me la piu bassa in assoluto. Sà anche perchè mi suona strano? Perchè se un tassista fà troppi incidenti non guadagna, il fermo attività che ci viene riconosciuto dalle assicurazioni è ridicolo, un incidente a torto o ragione ci costa troppo, se poi dovessimo farne come afferma lei il quadruplo di un privato…..
    [risponde Maurizio Caprino] Il link porta a dati ufficiali dell’Ania sulla frequenza sinistri. Le cifre sono quelle: 7% per le autovetture a uso privato e 28% per gli autotassametri (trascuro i decimali perché in questo momento vado a memoria). La classe di merito dice poco: la stragrande maggioranza degli italiani ormai ha conquistato la prima (anche a seguito della legge Bersani), per cui se lei vede un collega in terza classe e le sembra un buon piazzamento deve tenere conto che comunque è una persona che sta dietro alla stragrande maggioranza degli italiani (non a caso, questo è uno dei motivi per i quali le tariffe aumentano tanto anche per chi sta in prima classe).

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