“La C5 è la più comoda della sua categoria”. Ma quale categoria?

Non c'è dubbio: se la stanno giocando bene. Ormai da settimane la Citroen fa pubblicità alla sua C5 citando il test pubblicato su "Quattroruote" di febbraio, da cui risulta che è l'auto più comoda della sua categoria. I più maligni si chiedono se il costruttore abbia pagato la rivista per utilizzare il suo logo in questa pubblicità, ma il punto non è questo. Occorrerebbe invece capire se la C5 avrebbe vinto ugualmente anche se fosse stata messa a confronto con la diretta concorrenza. Già, perché il test di "Quattroruote" ha messo insieme alcune berline grandi come la C5 (Opel Insignia e Skoda Octavia) con un nutrito gruppo di berline più sportive e/o compatte (Alfa 159, Bmw Serie 3, Mazda 6 e Mercedes Classe C). E io credo che, se si fosse scelto con più scrupolo, si sarebbe trovata almeno un'altra vettura in grado di giocarsela alla pari: la Renault Laguna.

Questo ampliamento della platea, per immaginabili motivi di spazio e anche di laboriosità del test, ha fatto sì che fossero scartate altre berline grandi. Qualche nome, in rigoroso ordine alfabetico e senza andare a prendere modelli troppo rari o sconosciuti: Fiat Croma, Ford Mondeo, Renault Laguna, Toyota Avensis e Volkswagen Passat. Ora, diamo per scontato che Croma e Passat sono vecchiotte (quindi poco interessanti per la rivista, anche se in fondo hanno la stessa età di Bmw serie 3 e Skoda Octavia, incluse nel confronto) e non sono mai state particolarmente votate al confort, per cui forse non avrebbero insidiato il primato della C5. Togliamo anche la Mondeo, che da buona tedesca non-premium potrebbe apparire fuori gioco (ma offre tanto spazio e ha lo stesso motore della C5, per cui potrebbe essere superata da quest'ultima solo per morbidezza delle sospensioni).

Ma l'Avensis forse qualcosa da dire l'avrebbe avuta, almeno a giudicare dai giudizi dati proprio da "Quattroruote" ad aprile 2009. Per non dire della Laguna (coetanea e connazionale della C5, quindi forse la più diretta delle concorrenti), pur poco venduta per la sua estetica infelice: la grande tradizione di confort della Renault fa supporre che ci sarebbe stato un derby tutto francese, giocato come sempre sul confort. E non è detto che avrebbe vinto la C5. Certo, sullo sconnesso va che è una favola. Ma solo grazie alle sospensioni idrattive, che tradizionalmente la Citroen ha sempre dato di serie sulle grandi berline, solo che sulla C5 attuale sono perlopiù optional e sull'esemplare provato erano – guardacaso – presenti. Perché "Quattroruote" non ha ricordato questo particolare ai suoi lettori? Magari con le sospensioni classiche la C5 avrebbe sofferto un po' sulle asperità dell'asfalto secche e brevi, le stesse che sulla rivista di dicembre 2007 avevano fatto negare le cinque stelle in confort alla Laguna…

P.S.: altro particolare imbarazzante è che il test è stato vinto dalla versione 2.0 HDi, mentre in questi giorni la pubblicità riguarda la nuova 3.0 sei cilindri, la cui concorrenza mi pare più vicina a mostri sacri come Audi A6 e Mercedes Classe E (lasciamo stare la Bmw Serie 5, che è in fase di cambio modello) che alla Skoda Octavia.

P.P.S.: a proposito di leggerezze et similia della stampa specializzata, vi segnalo questo interessante post (http://paoblog.wordpress.com/2010/02/22/parole-e-numeriaston-martin-rapide/) il cui Paoblog segnala che non si riesce a capire nemmeno se l'ipercostosa Aston Martin Rapide abbia abbastanza spazio ai posti dietro o no (eppure è un'auto che nasce per permettere di girare in Aston Martin anche a uno che, avendo famiglia o girando con autista, non può permettersi una coupé o cabrio supersportiva).

  • GIANNI |

    mostri sacri a6 come finiture,motori ecc ma come confort bmw e audi son rigide..prima di far polemiche magari provarle le auto?

  • GIANNI |

    ma che polemiche sono qst?è scontato che la c5 è la piu comoda le idro le ha appena lei..e niente batte le idro

  • MARCO |

    La tanto celebrata obbiettività di Quattroruote si va sciogliendo come neve al sole. Ormai anche i lettori meno scaltri se ne sono accorti volgendogli le spalle in edicola. Se non corrono ai ripari con una linea editoriale più coraggiosa e obbiettiva si andrà al disastro. I giornali si vendono per l’autorevolezza con cui la redazione si sa imporre. Solo l’autorevolezza oltre alle vendite porta pubblicità e quattrini. Una linea di condotta tortuosa e saltellante oggi in favore della casa A e domani della B e poi ancora di un’altra, disinteressa il lettore, discredita la testata e porta al servilismo. Spero di sbagliare perché ho sempre avuto rispetto per Quattroruote e il suo fondatore. Comunque complimenti per aver messo il dito sulla piaga.

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