Ddl sicurezza/3 – Ci sarà da ridere con le multe a ore

L'idea, in sé, non è sbagliata: visto che gli incidenti notturni sono i più pericolosi, puniamo più pesantemente le infrazioni notturne. Così il Ddl sicurezza ha introdotto l'aumento di un terzo di alcune multe "tipiche" (tra cui quelle per eccesso di velocità, gare, mancata precedenza, mancata distanza di sicurezza, violazione delle regole di comportamento autostradali eccetera) per chi viene beccato tra le 22 e le 7. Contrariamente a quanto hanno scritto i giornali, non è nemmeno un'idea nuova: un meccanismo solo un po' diverso era stato introdotto due anni fa dal decreto Bianchi (Dl 117/07), anche se non è mai stato applicato (salvo disinvolte interpretazioni di qualche Ente locale sempre in cerca di soldi) perché non è stato ancora istituito il fondo per finanziare gli interventi contro l'incidentalità notturna, cui i proventi della maggiorazione delle multe vanno devoluti. Ma sono molti gli aspetti che ancora non convincono.

La prima curiosità sta nel vedere se questo fondo sarà davvero istituito e quanti problemi creerà la contabilizzazione separata dell'importo-base della multa e della maggiorazione. Poi si dovrà capire se i Comuni useranno davvero i soldi per ridurre gli incidenti notturni: come se gli abusi di questi decenni non avessero insegnato nulla, il Ddl sicurezza ha imposto il versamente della maggiorazione al fondo solo per le infrazioni accertate da organi di vigilanza statali, lasciando quelli locali sostanzialmente liberi di impiegare i soldi in altri scopi, come quelli delle multe normali (che poi – lo sanno tutti – non di rado vanno a dare sollievo ai bilanci e non alla sicurezza stradale). Infine si dovrà sperare che nessuno abbia da ridire sulla costituzionalità di queste nuove sanzioni: punire in modo diverso la stessa infrazione espone al rischio che intervenga la Consulta, creando il caos che vi ho descritto nel post precedente.

Ma non è tutto, perché i problemi applicativi non mancano. Per esempio, che succederà per le infrazioni commesse a cavallo delle dieci di sera e delle sette del mattino? Chi certificherà che l'orologio dell'agente, che ha collocato l'infrazione all'interno della fascia oraria "più cara", sia davvero preciso? E come si regoleranno i giudici di pace in caso di ricorso? Senza contare le infrazioni riscontrate a posteriori, a seguito di incidente: chi giurerà sull'ora esatta in cui è accaduto il sinistro? Volendo fare i pignoli, si potrebbe pure sollevare il problema del Tutor, che quando misura la velocità media può accertare un'infrazione cominciata in una fascia oraria e finita nell'altra (ma qui credo che il ministero dell'Interno potrà facilmente dare una direttiva con una circolare).

  • Antonio |

    DECURTAZIONE PUNTI PATENTE AI SOLI CICLISTI?
    Che la fantasia giuridica di certi parlamentari governanti o no supera la stessa realtà oramai npn fa più notizia; il comune mortale sa già con chi ha a che fare, si fa politica solo per onor al “dio denaro e benefit a iosa”. Ecco allora che non sapendo più come tenere ordinato un Paese quasi allo sbando che per quanto riguarda la disciplina della circolazione stradale ci si inventa le sanzioni a orario, l’indicizzazione delle stesse ai dati ISTAT (mai le pensioni però, quelle su quelle il calcolo è molto ridotto)etc…. Per quanto riguarda però le sanzioni approvate dal Governo con la riforma di parte del C.d.Strada in tema di decurtazione punti-patente a chi è coinvolto con la bicicletta, mi puzza di anticostituzionalità. Purtroppo, per avere conferma dovremo attendere almeno 2 o 3 anni, così come per altro verso accaduto con i semafori rossi,i famigerati T-Red con le sentenze della S.Corte di Cass. che in tanti conosciamo.
    Che si possa e debba sanzionare con la decurtazione dei punti va benissimo, su chi la patente detiene e viola le norme ponendo a repentaglio la vita altrui, ma chi non la possiede ne va esente, ed è quì che ho seri dubbi. Va a finire che il nonnetto con il nipotino che per non farsi stirare i pantaloni e non solo dagli spericolati automobilisti, anche in pieno centro cittadino, che con parsimonia occupa in bici il marciapiedi alberato – magari deserto – sarà sanzionato mentre i ciclistotour o simpatizzanti che organizzano vere e proprie gare su strada, senza autorizzazione (vedi art. 9 e segg. C.d.S.) incuranti di tutto e di tutti, come al solito la fanno franca magari come spesso avviene sotto l’occhio NON VIGILE del Vigili. L’art. 3 della Costituzione pone sullo stesso piano tutti i cittadini e poichè tra chi ha la patente e chi no il piano è slivellato, a parità di violazione non potrà sanzionarsi adottando 2 pesi e 2 misure. Ma i consiglieri costituzionalisti al servizio del Governo e del Parlamento quando hanno “partorito” una simile norma d’overano sotto l’effetto della calura d’agosto?
    Purtroppo, il vecchio CdS ha retto l’impatto con la società dal 1959 per circa 30 anni, il nuovo è già cambiato almeno 5 volte in meno di 10 anni. Booooh!
    [risponde Maurizio Caprino] Non ai SOLI ciclisti, ma ANCHE ai ciclisti

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